Bicipolitana di Udine, Pizza: “Mi auguro che Fontanini possa fare propria questa idea”

Da Udine a Tavagnacco, Remanzacco o Zugliano, in sella e in sicurezza cavalcando una bicicletta. Esiste una nuova mappa di piste ciclabili che collega il capoluogo friulano con i comuni dell’hinterland. Per ora adesso è solamente un progetto tecnico nato dall’idea dell’ex assessore alla mobilità del Comune di Udine, ma così bella e necessaria, che lo stesso Enrico Pizza vuole proporla all’attenzione del neo sindaco di Udine, Pietro Fontanini. Le linee previste da questa ipotetica “Bicipolitana di Udine” sono 9. Le principali sarebbero quelle che vanno ad incrociare i punti cardinali, ovvero la linea U1, che connettette la città attraverso l’Alpe Adria Udine con Grado e Salisburgo, e la U4 che da Pasian di Prato porta fino a Cividale. Si tratta in parte di percosi già esistenti, cantierizzati o da completare per mettere in rete i paesi confinanti, le ciclovie esistenti e quelle ancora da costruire.

Pizza ha affidato a Facebook alcune parole di commiato dal suo ruolo pubblico. Ed è proprio in questo post che per la prima volta ha presentato al pubblico la mappa realizzata della “Bicipolitana” che aveva in mente: “Vi voglio lasciare con un’idea che è diventata progetto tecnico e che avevo girato a Vincenzo Martines – scrive l’ex assessore –: la bicipolitana di Udine. Una rete modello underground di Londra (con la U di Udine era facile). Tutte opere ciclabili fatte, in gara o in progettazione. I fondi sono tutti disponibili per il Comune e per l’Uti Friuli Centrale, per raccordare i comuni vicini. Mi auguro che il nuovo Sindaco la possa esaminare e fare propria. Perché la rete ciclabile si può sempre rivedere, ma solo per completarla, farla più larga e più bella. I nostri consiglieri di opposizione vigileranno e daranno il loro contributo. È stato tutto molto bello, grazie Udine!”

“Sono molte le opere che vedrete cantierare per tutto il 2018 – puntualizza l’ex assessore – . Voi lo sapete bene, speriamo che anche i nuovi venuti si ricordino da dove arrivano. Tutti progetti nati dall’ascolto e dal lavoro di squadra, finalmente possibili solo grazie ai nuovi fondi dello scorso anno, dopo anni difficilissimi. Asfaltature, nuovi marciapiedi, rotatorie, tutti i dossi richiesti per rendere le nostre strade ancora più sicure. In questi anni i feriti negli incidenti si sono ridotti di oltre il 40%. Ma non basta mai e ogni nuova tragedia ci ha colpito e poi convinto a fare di più. Forse le opere a cui sono più legato sono la nuova pedana di piazza Matteotti, che stanno costruendo in laboratorio ed arriverà entro il mese, e la nuova area giochi per l’inclusione dei bambini disabili al parco Desio, che sarà inaugurata tra pochi giorni. Altri taglieranno il nastro – conclude -. Dispiace, ma non importa. Era importante farle”.

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